La salute sul luogo di lavoro è una priorità assoluta e comprendere meglio l’universo delle malattie professionali è un aspetto cruciale per lavoratori e aziende. In questo articolo, esploreremo i criteri e le considerazioni che determinano quando una malattia può essere riconosciuta come professionale, fornendo una guida essenziale.
Cos’è una malattia professionale?
Partiamo dalla definizione di “malattia”. Secondo l’enciclopedia Treccani, una malattia è “Lo stato di sofferenza di un organismo in toto o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano.”
Cosa si intende dunque per malattia professionale? Una malattia professionale è una patologia che ha origine da specifici fattori di rischio presenti nell’ambiente lavorativo. Questi elementi possono comprendere esposizioni a:
- sostanze chimiche;
- agenti fisici;
- agenti biologici;
- condizioni lavorative specifiche.
La distinzione fondamentale tra una malattia generale e una malattia professionale risiede nella causa. Mentre una malattia generale può avere origini diverse, una malattia professionale è direttamente collegata alle condizioni di lavoro. L’organismo reagisce a fattori di rischio specifici presenti nel contesto lavorativo, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano è strettamente legato alle attività professionali svolte.
Il riconoscimento di queste malattie richiede una valutazione approfondita, che coinvolge professionisti della medicina del lavoro per stabilire il collegamento tra la patologia e l’ambiente lavorativo.
Criteri di riconoscimento: la connessione con il lavoro
Il collegamento tra la malattia e l’ambiente di lavoro è un aspetto cruciale. Per essere riconosciuta come tale, la malattia professionale deve essere il risultato diretto delle attività svolte nel corso dell’occupazione. Ad esempio, un dipendente che sviluppa asma a causa dell’esposizione prolungata a sostanze chimiche nocive sul posto di lavoro potrebbe avere diritto al riconoscimento di una malattia professionale.
Esami medici e valutazione del medico del lavoro
Il percorso per il riconoscimento di una malattia professionale spesso coinvolge una valutazione dettagliata da parte del medico del lavoro. Gli esami medici mirati possono identificare collegamenti tra la malattia e le condizioni di lavoro. La documentazione accurata di queste prove è essenziale per il processo di riconoscimento.
Malattie professionali più comuni
Vediamo ora quali sono alcune delle malattie professionali più comuni:
- Disturbi muscolo-scheletrici. Questa categoria di malattie professionali include una vasta gamma di condizioni legate al sistema muscolo-scheletrico, spesso derivanti da movimenti ripetitivi o posture scorrette durante l’attività lavorativa. Ad esempio, la sindrome del tunnel carpale, causata da un’eccessiva pressione sul nervo mediano a livello del polso, è comune tra coloro che svolgono lavori che richiedono gesti ripetitivi delle mani, come la digitazione prolungata al computer o l’utilizzo di attrezzi manuali;
- Malattie respiratorie. L’esposizione a polveri sottili, vapori chimici o gas nei luoghi di lavoro industriali può provocare malattie polmonari gravi. Un esempio è l’asma occupazionale, una patologia respiratoria che si sviluppa a seguito dell’esposizione a specifici allergeni o irritanti presenti nell’ambiente di lavoro. I settori come la lavorazione chimica, la saldatura o la lavorazione del legno possono aumentare il rischio di contrarre malattie respiratorie;
- Disturbi psicologici. Stress e disturbi mentali correlati al lavoro, come la sindrome di burnout, una condizione legata allo stress cronico sul posto di lavoro, caratterizzata da esaurimento emotivo, cinismo e riduzione delle prestazioni lavorative. Professioni ad alto livello di stress, come quelle nel settore sanitario o finanziario, possono aumentare la suscettibilità a tali disturbi;
- Malattie da esposizione a sostanze chimiche. L’esposizione prolungata a sostanze chimiche sul luogo di lavoro può causare una serie di problemi di salute, tra cui l’avvelenamento da metalli pesanti. Lavoratori in settori come la metallurgia, la galvanica o la produzione di batterie possono essere esposti a sostanze tossiche come piombo, mercurio o cadmio, con conseguente rischio di avvelenamento. Queste sostanze possono danneggiare il sistema nervoso, reni e altri organi vitali, portando a gravi conseguenze per la salute a lungo termine.
Procedura di riconoscimento delle malattie professionali
In Italia, il riconoscimento delle malattie professionali segue una procedura specifica. Il lavoratore affetto da una presunta malattia professionale deve innanzitutto consultare un medico competente, che effettua una valutazione sulla correlazione tra la malattia e l’attività lavorativa. Successivamente, il medico compila una relazione e la invia all’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), l’ente preposto alla gestione degli infortuni e delle malattie professionali. L’INAIL esamina la documentazione fornita, effettua le necessarie verifiche e può richiedere ulteriori accertamenti medici.
In una fase successiva, una commissione medica, composta da medici specialisti, valuterà la richiesta ed emetterà un parere. Se il parere è favorevole, l’INAIL procederà al riconoscimento della malattia come professionale e il lavoratore avrà diritto a prestazioni e benefici, come l’indennizzo e l’assistenza sanitaria. Nel caso di disaccordo, il lavoratore può fare ricorso e presentare ulteriori prove. La procedura mira a garantire una valutazione accurata e imparziale, assicurando la tutela dei diritti dei lavoratori colpiti da malattie legate all’ambiente lavorativo.
Il ruolo dell’azienda: prevenzione e supporto
Per le aziende, prevenire le malattie professionali è tanto importante quanto riconoscerle. Implementare misure di sicurezza sul lavoro, fornire formazione continua e garantire l’accesso regolare a esami medici sono alcune delle strategie più comuni per proteggere la salute dei dipendenti. In caso di malattie professionale riconosciuta, è fondamentale fornire supporto al dipendente interessato, garantendo condizioni di lavoro ottimali e assistenza medica appropriata.
Una visione integrata della salute sul lavoro
Il riconoscimento di una malattia come professionale richiede una visione integrata della salute sul lavoro. Dai dipendenti alle aziende, la prevenzione e il riconoscimento delle malattie professionali sono elementi chiave per creare un ambiente di lavoro sicuro e sano. La collaborazione tra i lavoratori, i medici del lavoro e le aziende è fondamentale per garantire una gestione efficace della salute occupazionale.